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Villa della Regina è un complesso di vigna e giardini fatto costruire sulla collina torinese, sul modello delle ville romane, dal principe Maurizio di Savoia, figlio di Carlo Emanuele I ad inizio Seicento. Nel 1657, alla sua morte, la moglie Ludovica amplia fabbricati e giardini, aggiornando decorazioni e arredi. Nel 1692 la Vigna passa ad Anna d'Orléans, moglie di Vittorio Amedeo II, che dispone, in quella che ormai sarà chiamata Villa della Regina, importanti interventi. Sotto la guida di Filippo Juvarra, e poi di Giovanni Pietro Baroni di Tavigliano, si ridefiniscono spazi e rapporti con il giardino. L'arredo e le decorazioni seicentesche vengono modificati con il coinvolgimento di grandi artisti all'opera, in quel periodo storico, nei cantieri regi della capitale del regno: Giovan Battista Crosato, Corrado Giaquinto, Giuseppe Dallamano. Nel 1865, quando Torino non è più capitale del Regno, il complesso viene donato all’Istituto per le Figlie dei Militari (ente soppresso nel 1975) che dal 1869 lo trasforma in una scuola riservata alle orfane di guerra e alle figlie di invalidi e decorati al valore; non viene meno però la sua unitarietà di vigna, poi villa con i padiglioni aulici, le grotte, i giochi d’acqua nei giardini e nel parco e le zone di servizio ed agricole. Durante i bombardamenti della seconda guerra mondiale la Villa subisce gravissimi danni e la mancata manutenzione del delicato equilibrio fra costruito e giardini, seguita da graduale abbandono, parziali smembramenti, interventi impropri, compromette lo straordinario complesso con un degrado prossimo al collasso. Nel 1994 il complesso viene consegnato all’allora Soprintendenza per i Beni Artistici e Storici del Piemonte. Iniziano i restauri realizzati con fondi statali, delle Fondazioni bancarie torinesi e di privati, che hanno ristabilito la situazione conservativa e la stretta connessione del Compendio di Villa della Regina con Torino. Dall’inizio del Seicento la Villa costituisce il fondale scenografico della città oltre il Po; dai suoi giardini è possibile ammirare il panorama che si estende dal fiume fino alla corona delle Alpi.
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